“Occhio per occhio…e il mondo diventa cieco” (Gandhi)

 

La mediazione penale è solo una delle modalità attraverso cui affrontare il reato dentro la cornice più ampia della Giustizia Riparativa.
Tradizionalmente la giustizia e le sue relative pene sono state focalizzate sull’autore del reato in senso:
retributivo, dove l’unico strumento atto a garantire la sicurezza sociale è la detenzione, percepita come una punizione di chi ha commesso il reato;
rieducativo, dove viene introdotto il concetto di “trattamento” finalizzato a rimuovere le cause che hanno portato la persona a delinquere.

Si tratta di concezioni ancora attuali e vigenti (si pensi in particolare alla giustizia ordinaria) alle quali però, da decenni ormai, va affiancandosi una concezione riparativa che fonda le sue premesse sull’idea che il fare giustizia ha a che fare non con il dividere, ferire, punire e distruggere ma con il ristabilire relazioni buone, con il rendere giusti rapporti umani che non lo sono stati (Eusebi, 2015).
Si tratta di un modo di pensare la giustizia che consente un passaggio da una visione reo-centrica ad una visione relazionale, tenendo dentro il sistema autore-vittima-società e tutti gli attori coinvolti nella vicenda-reato, rendendo possibili nuove forme di rapporti sociali piuttosto che una “immobilizzazione” della devianza con la punizione o il trattamento (De Leo e Patrizi, 2002). La concezione riparativa della giustizia mette a fuoco la necessità di ampliare il campo d’osservazione e tenere a mente l’Altro, in questo caso la vittima del reato (necessità ormai consolidata anche a livello europeo con la Direttiva 29/2012 che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato).

2020

Progetto “Ago e filo”: azioni di giustizia riparativa e di educazione alla legalità, in collaborazione con Centro Giustizia Minorile e USSM Roma.

2019

“Gi.Ri.” Laboratorio permanente di giustizia riparativa presso la comunità per minori area penale “Arca di Noè”.

Dal 2018 (- ancora attivo)

Progetto in convenzione con l’IPM Casal del Marmo “Aprire le porte” alla cultura riparativa. Mediazione dei conflitti, giustizia riparativa e cura delle relazioni in ambito intramurario, finalizzato a sostenere la diffusione di modelli e metodologie di giustizia riparativa nel contesto intramurario come evidenziato dalle relazioni del Tavolo 13 degli Stati Generali dell’Esecuzione Penale.